Dalla Gallura con La Suèra parte il progetto Istana

Un piccolo hotel nel centro di San Pantaleo riapre come cinque stelle e inaugura la nascita di Istana, una nuova compagnia italiana dell’ospitalità di lusso in Gallura. Portare la Champion al successo non era scontato. Ma per Sauro Mambrini, entrato nell’azienda americana di abbigliamento sportivo nel 1979, la strada era spianata. In sintesi, scala i vertici, fa dell’Italia il secondo mercato mondiale, e nel 2001 acquisisce diritti e attività per l’Europa e così fino al 2019, quando lascia l’azienda ormai più celebre nel Vecchio Continente che negli Usa, grazie ad un fatturato di 360 milioni di euro e 1.200 dipendenti. Premessa bizzarra per un articolo sull’hotellerie, se non fosse che la nuova sfida di Mambrini dopo la vendita della Champion riguarda proprio il mondo dell’ospitalità, un settore che lo appassiona da sempre. «Volevo fare qualcosa che mi interessasse, e concedermi il privilegio di lavorare solo con chi mi piace».

L’imprenditore di Carpi ha scelto la Gallura, un luogo a cui è particolarmente affezionato. Dalla sua casa in Costa Smeralda, davanti a uno dei tratti di costa più belli del mondo, ha deciso di creare Istana Hospitality, con l’obiettivo di acquisire, valorizzare e trasformare immobili e aree industriali dismesse, riportandoli a nuova vita. Il primo è stato l’hotel Borgo Antico di San Pantaleo che è stato ristrutturato completamente e ha riaperto qualche giorno fa come La Suèra. L’hotel di 29 camere intitolato all’antica quercia da sughero nel giardino è stato completamente rifatto, compresi i volumi rosa ispirati alle linee di Frank Lloyd Wright che rivestono la struttura, che si articola in spazi irregolari, dentro e fuori con angoli ricavati per una piccola piscina privata, un piccolo giardino, una terrazza.

Si capisce che l’intenzione è proiettare all’interno la bellezza del granito e della natura che circonda l’hotel. Ovviamente il punto più teatrale è il rooftop dove si apprezza la meraviglia delle montagne intorno. Il posto perfetto per un aperitivo mentre il sole dipinge il granito di quell’esatto rosa della facciata. La Sardegna entra nella sua essenzialità da ogni finestra, nei materiali, nei colori delle camere, sugli scaffali della lobby con i libri di Ilisso, la casa editrice indipendente di Nuoro, custode dell’arte e della cultura sarda. Un concentrato dell’isola in uno dei suoi angoli più incantevoli. San Pantaleo, arretrato e sopraelevato rispetto al mare, è un borgo pieno di vita, di artigianato, di tradizione con i suoi vicoli poetici (c’è anche una “Via col Vento”), le sue botteghe, i tavolini all’aperto, le porte colorate. «Potrebbe essere un modello di sviluppo per tanti borghi sardi dell’entroterra», dice Mambrini. Con il vantaggio di essere baricentrico tra la Costa Smeralda e la Gallura, tra la mondanità e la riservatezza, a un passo dalle spiagge più belle, da Rena Bianca a Liscia Ruja.

Alla Suèra (che poi le sughere in giardino sono tre) è tutto pronto per cominciare la prima stagione, ma già con grandi programmi per l’anno prossimo, come la sistemazione della zona piscina, le altre camere e una pasticceria aperta anche a chi non è ospite, dalla prima colazione. L’architetto Paolo Salami dello studio RGS Tecnica di Chiavari sta facendo un gran lavoro di inserimento nel contesto culturale e ambientale. Ma non finisce qui, perché Mambrini lo ha coinvolto in altre imprese, nel raggio di qualche chilometro. Sono già iniziati anche i lavori alla Sasima, un ex agriturismo famoso per il suo delizioso porceddu, a 3 km da San Pantaleo. La proprietaria è andata in pensione e ha chiuso, lasciando a bocca asciutta i suoi affezionati ospiti. Mambrini ha rilevato la proprietà con la promessa di riaprire il ristorante nello stazzo (e di fare il porceddu), mentre nella tenuta di sette ettari sta creando un’azienda agricola di orti, piante officinali, frutteti, e un cinque stelle lusso, con ingresso indipendente e suite (alcune con piscina privata) attorno a una doppia corte, percorsi nel verde e angoli dove fare il pic nic o dondolarsi su un’amaca. Da programma, aprirà nel 2026.

Mambrini ha un terzo progetto a Rocce Sarde, in una vallata di macchia mediterranea, sempre nei dintorni. Un altro recupero, un capannone industriale dove si imbottigliava l’acqua Smeraldina, abbandonato da anni. L’ecomostro è stato demolito e al suo posto, nel 2027, nascerà un altro cinque stelle con camere e ville immerse nel verde che guardano dritto sul mare. Un posto dove isolarsi e mettere in pratica i principi della longevity, sfruttando l’energia positiva dei graniti e la vicinanza alla Blue Zone tra Barbagia e Ogliastra, famosa per i suoi centenari in salute. Evadere dal silenzio e dall’intimità è facilissimo: basta tuffarsi nella mondanità della Costa a dieci minuti d’auto. Rincuora sapere che Istana terrà alto il livello dell’ospitalità italiana in un panorama affollato dai progetti delle più lussuose compagnie alberghiere internazionali, da LVMH (con Belmond e Cheval Blanc) a Rocco Forte, Mandarin Oriental e W, alcuni già aperti altri in arrivo prestissimo.
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