Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Italy

Down Icon

Meroe, la città delle piramidi dimenticate nel cuore del deserto sudanese

Meroe, la città delle piramidi dimenticate nel cuore del deserto sudanese

Nel cuore del deserto nubiano, a circa 150/200 km a nord di Khartoum, si trova uno dei tesori archeologici più affascinanti e meno conosciuti del continente africano: la necropoli reale di Meroe.

Un tempo capitale del potente Regno di Kush, questa antica città custodisce decine di piramidi che punteggiano il paesaggio desertico, testimoni silenziosi di una civiltà raffinata e misteriosa.

Meroe, immersa in un’atmosfera quasi surreale che si accende di magia al tramonto, e i siti archeologici che la circondano, sono testimonianza di una civiltà avanzata, raffinata e ancora oggi in parte avvolta dal mistero.

Il fascino delle sue piramidi, il mix di influenze culturali e l’atmosfera incontaminata che si respira tra le dune sudanesi, rendono questo luogo un’esperienza unica per chi desidera scoprire un lato meno noto ma altrettanto affascinante dell’Africa antica. Un viaggio a Meroe non è solo un tuffo nella storia, ma anche un ritorno al senso più autentico dell’esplorazione.

Musawwarat es-Sufra: spiritualità, mistero e arte rupestre

Prima di raggiungere Meroe, vale la pena fermarsi a Musawwarat es-Sufra, un enigmatico complesso archeologico incastonato tra le colline rocciose. Il sito, ancora oggi avvolto nel mistero, sembra essere stato un importante centro spirituale durante il periodo meroitico.

Probabilmente commissionato da un re della regione, Musawwarat venne utilizzato anche per l’allevamento degli elefanti, come testimoniato dai numerosi graffiti e bassorilievi presenti in loco.

Tra le sue rovine si distinguono i resti di un tempio dedicato ad Amon, divinità egizia, riconoscibile nelle sculture granitiche a forma di ariete che marcano il viale di accesso, e un tempio dedicato al dio Leone, divinità autoctona, detta Apademak. decorato con motivi zoomorfi e antropomorfi.

Le mura del sito sono inoltre coperte da incisioni, iscrizioni e disegni di ogni tipo, da scene erotiche a rappresentazioni profane, e rendono il complesso una sorta di gigantesco archivio a cielo aperto della vita quotidiana e spirituale dell’epoca.

Naqa: un sorprendente intreccio di culture

Non lontano da Musawwarat si trova Naqa, un altro straordinario esempio della ricchezza culturale del Regno di Kush. Qui, in un contesto paesaggistico particolarmente suggestivo, si erge un tempio ben conservato dedicato ad Amon – I secolo.

Tuttavia, ciò che rende Naqa davvero speciale è la mescolanza di stili architettonici e influenze culturali: accanto al tempio egizio si trova infatti un santuario dedicato ad Apademak e un chiosco con colonne che richiamano l’arte greco-romana.

La statua del dio Apademak, rappresentato con tre teste e quattro braccia, sembra quasi evocare una divinità indiana, suggerendo un sorprendente dialogo tra civiltà lontane.

Naqa è il simbolo perfetto della capacità del regno meroitico di assimilare e reinterpretare elementi culturali diversi, creando un’identità artistica e religiosa profondamente originale.

Meroe: il fascino senza tempo delle piramidi nubiane

Il culmine del viaggio nel Sudan archeologico è Meroe, antica capitale del regno e sede delle celebri piramidi del Sudan. Un tempo se ne contavano circa 200, oggi ne restano decine, più piccole e appuntite rispetto a quelle egiziane, ma non meno imponenti. Queste piramidi erano le tombe dei re e delle regine madri di Meroe, le celebri “Candace“, e risalgono fino al III o IV secolo a.C..

Ciò che rende Meroe unica è l’atmosfera che vi si respira: nessun biglietto d’ingresso, nessun venditore ambulante, solo il silenzio del deserto e la maestosità delle strutture, molte delle quali restaurate con antiche tecniche tradizionali.

Le piramidi, con anticamere simili a cappelle orientate a est, sono il simbolo di un rituale funebre sofisticato. Al tramonto, il complesso si tinge di colori caldi e intensi, regalando uno spettacolo indimenticabile.

È proprio in questo sito che venne scoperto il tesoro della regina Amanishakheto, il più prezioso lascito della civiltà meroitica, sebbene il ritrovamento abbia comportato la profanazione della sua tomba.

siviaggia

siviaggia

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow