Paradisiache isole Cook tra acque cristalline, lagune incatevoli e profumi intensi


Quante volte avete sognato di atterrare in un’isola nel cuore della Polinesia, nell’immenso Pacifico, con i suoi atolli vulcanici e corallini, per lasciarvi andare alla felicità di un’atmosfera fuori dal tempo? Tra questi luoghi paradisiaci si trovano le Isole Cook, dove si resta inebriati da colori e profumi intensi, da melodie e danze di bambini che appagano l’anima. Quest’anno l’arcipelago con le sue 15 isole festeggia i 60 anni di indipendenza e per celebrare questo anniversario si svolge tra il 25 luglio e il 5 agosto, il Te Maeva Nui, il più importante festival culturale dell’arcipelago, che mette in risalto il patrimonio, le espressioni culturali e il senso di appartenenza delle sue isole. All’arrivo si è accolti con il tradizionale “welcome floral”, costituito da una collana di frangipani e accompagnato dai suoni della musica polinesiana. La capitale, Rarotonga, è una verde isola graziata dalla natura, con una cinta di sabbia bianca ed acque turchesi che invitano a tuffarsi ad ogni momento. Qui regna un’atmosfera magica, che induce alla scoperta dei tesori locali: foreste tropicali, mercatini coloratissimi, spiagge nascoste e verdi praterie invase, durante i tramonti rossofuoco, dai bambini che giocano divertiti a rugby. Una volta superato il test del welcome si può procedere con il trasferimento in hotel. Tra gli indirizzi ricettivi si segnala il Manuia Beach Resort, raffinato eco-boutique hotel immerso nella vegetazione tropicale e affacciato sulla spiaggia. In alternativa, si può alloggiare all’Ikurangi Eco-Lodge per provare un glamping insolito.
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Per scoprire la natura di Rarotonga si può ricorrere allo Storytellers Eco Tour, un’escursione guidata in bicicletta tra piantagioni, villaggi locali e sentieri costieri, accompagnata dalla narrazione su miti, fauna e pratiche sostenibili. A seguire si può programmare una visita ai giardini botanici Marie Nui, coltivati in modo biologico, ricchi di fiori, erbe aromatiche e piante tropicali. Per la cena, da provare lo street food ai Muri Night Markets. Il mercato Punanga Nui ad Avarua, la città principale di Rarotonga, offre intrattenimento gratuito, bancarelle di prodotti freschi, caffè biologico e souvenir autentici come perle, opere d’arte, artigianato e cappelli realizzati con foglie di cocco. Il mercato è aperto fino a mezzogiorno, ma il sabato mattina presto è il momento migliore per acquistare frutta e verdura coltivata localmente e prelibatezze fatte in casa come il poke. Dalle 10 in poi il palco principale si vivacizza con musica dal vivo e balli.
La vita marina del luogo è una grande attrattiva. Oltre che con immersioni o snorkeling, la si può esplorare con un’escursione guidata di Ariimoana Reef Explorer Tour, che propone una passeggiata sulla barriera corallina nella zona di Vaimaanga durante la bassa marea. In serata ci si può dedicare in laguna al kayak o al sup (stand-up paddle), tra acque cristalline e coralli vivi. Da non perdere la cena accompagnata dallo spettacolo di danze polinesiane autentiche al Te Vara Nui Village.
Un’altra attività outdoor che promette emozioni forti è il trekking al Te Rua Manga (The Needle). Si tratta di una scalata ecologica, rigorosamente accompagnati da una guida locale in lingua italiana, che propone una camminata di 7–8 km dalla costa di Vaimaanga verso l’interno rigoglioso dell’isola, attraverso fiumi, frutteti, piantagioni e sentieri nella giungla, fino a raggiungere una cresta panoramica con vista sulla costa sud e sul famoso “Needle”. In serata ci si può rilassare con un buon cocktail e una cena al Nautilus Resort.
Il cuore di un viaggio alle Isole Cook è la scoperta di Aitutaki, “la laguna più bella del mondo” a detta di Tony Wheeler, fondatore della celebre guida Lonely Planet. Si parte con un volo di Air Rarotonga per arrivare in quella mitica laguna che negli anni Cinquanta del secolo scorso era la “piscina” dei divi hollywoodiani, che vi ammaravano nei lussuosi “Flying Boats”. Si può alloggiare al Tamanu Beach Resort, struttura eco-sostenibile in riva al mare. Per un soggiorno di lusso l’opzione è costituita dal Pacific Resort Aitutaki. Momento ideale per il relax è al tramonto: da giugno ad ottobre si può ammirare il passaggio delle balene che costeggiano il reef. Prima di una salutare notte di riposo è consigliabile una cena al Tamanu Beach.
Una giornata da non perdere è quella che prevede un trasferimento in catamarano per fare snorkeling nelle acque cristalline della laguna di Aitutaki. Si possono fare soste su motu (isolotti) disabitati per rilassarsi e nuotare e visitare One Foot Island, uno dei luoghi più fotografati del Pacifico, prima di concedersi un delizioso pranzo a base di pesce fresco alla griglia cucinato direttamente a bordo, accompagnato da una selezione di insalate fresche, contorni locali e frutta. Durante il viaggio di ritorno, l’equipaggio intrattiene gli ospiti improvvisando attività come legare pareu (pezzo di stoffa rettangolare con vivaci stampe e motivi, che viene avvolto attorno al corpo come indumento), intrecciare piatti di foglie di cocco o canticchiare melodie dell’isola.
Tra tante attività proposte, ci si può ritagliare una giornata da dedicare ad escursioni facoltative, magari noleggiando uno scooter, un’auto o una bicicletta per andare alla scoperta dell’isola, prima di dedicarsi ad un pomeriggio in kayak nella laguna. Consigliata una cena al The Boat Shed. La domenica è un’esperienza indimenticabile partecipare alla messa nella spettacolare chiesa del Cook Islands Christina Church per ascoltare i canti dei cori locali.
Il programma di viaggio può prevedere una visita ad Atiu, terza isola più grande del gruppo e con oltre otto milioni di anni di storia. Ci si arriva in volo e rappresenta il sogno di un ecologista e di chi ama l’avventura. Detta l’isola selvaggia, è costituita da una massa vulcanica che nel corso dei secoli è emersa dal mare per essere circondata da una barriera corallina calcarea rialzata chiamata makatea. Si può pernottare nelle Atiu Villas, graziose villette di categoria standard immerse nella natura e gestite con criteri eco-compatibili. Qui le serate si svolgono tranquille tra canti di uccelli, contemplando le stelle.
Prima di rientrare a Rarotonga e da lì fare ritorno in Italia, da non perdere le misteriose grotte calcaree e dedicare qualche ora del pomeriggio all’attività di birdwatching con “Birdman George”, una guida molto conosciuta ad Atiu, che propone l’osservazione di uccelli rari come il kopeka, che si orienta come un pipistrello. George Mateariki, questo il suo nome, lavora per l’area protetta di Takitumu ed è impegnato in un programma di recupero volto a proteggere alcune specie di uccelli in via di estinzione.
Un paio di settimane è la durata ideale di un viaggio alla scoperta di questo arcipelago della Polinesia neozelandese. Si può partire in volo dall’Italia verso la costa occidentale americana. E’ consigliabile una sosta di una o due notti a Los Angeles, San Francisco o Seattle, a seconda dell’aeroporto di arrivo, prima di ripartire per raggiungere Rarotonga. Da segnalare che Air Tahiti Nui, in collaborazione con Air Rarotonga e Air Tahiti, hanno potenziato i collegamenti aerei tra Tahiti e le Isole Cook. Dal 29 giugno fino al 28 dicembre 2025, la frequenza dei voli sulla rotta Tahiti-Rarotonga raddoppia, passando da due a quattro voli settimanali.
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