Il governo vuole riformare la pubblica amministrazione

Il punto forte di questo programma governativo è naturalmente l'annunciata riforma dello Stato. In questo capitolo, l'Esecutivo si impegna a eliminare i licenziamenti, a unificare le entità, ad attrarre più giovani e a premiare i migliori nella Pubblica Amministrazione.
Suddiviso in cinque sottocapitoli (“lotta alla burocrazia”, “digitalizzazione”, riforma “organico-istituzionale”, dimensione “di bilancio” e “lavoratori”), il team guidato dal nuovo ministro Gonçalo Matias propone, tra le altre misure, quanto segue:
1. Ridurre la burocrazia e accelerare i regimi di licenze, autorizzazioni e appalti pubblici, eliminando eccessive decisioni preventive (inclusi pareri, vincolanti o meno), dando priorità al monitoraggio a posteriori, adottando l'approvazione tacita ove possibile e penalizzando i rifiuti ingiustificati;
2. Rivedere e semplificare le norme applicabili alle imprese, alle istituzioni e alle strutture sociali, dalla loro creazione e registrazione, eliminando gli atti necessari per la loro attività e ricercando la semplificazione, la digitalizzazione e l'eliminazione delle ridondanze;
3. Completare la riforma del centro di Governo e del vertice dell'Amministrazione diretta dello Stato, con l'eliminazione delle segreterie generali settoriali;
4. Riorganizzare le funzioni ed eliminare duplicazioni di strutture, osservatori e gruppi di lavoro ridondanti, con una revisione della spesa associata e una valutazione della razionalità organizzativa dell'intera Pubblica Amministrazione. Ottenere una netta riduzione del numero di enti nell'Amministrazione Diretta dello Stato;
5. Completare la revisione delle carriere nella pubblica amministrazione secondo quanto concordato con le strutture sindacali rappresentative delle carriere generali nella pubblica amministrazione;
6. Concentrarsi sull'aumento del valore delle posizioni dirigenziali e sulla presenza di lavoratori più qualificati, in particolare laddove il differenziale salariale rispetto al settore privato è maggiore;
7. Adottare meccanismi per attrarre giovani altamente qualificati nella Pubblica Amministrazione, anche attraverso percorsi di rapida progressione;
8. Sviluppare e generalizzare pratiche di compensazione materiale per i lavoratori per le prestazioni individuali e per il rispettivo servizio;
9. Evolvere verso un sistema di valutazione semplice e non burocratico, che dia autonomia e responsabilità ai valutatori e che dia maggiore importanza alle prestazioni come criterio di progressione rispetto all'anzianità.
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