Il tribunale afferma che Vieira non deve pagare 291 milioni alla NB

La Corte d'appello di Lisbona si è pronunciata a favore di Luís Filipe Vieira e ha ritenuto che l'ex presidente del Benfica non deve nulla a Novo Banco per quanto riguarda il contratto di titoli obbligazionari convertibili (VMOC), riferisce Correio da Manhã.
La questione in oggetto è un ricorso presentato da Novo Banco, che, con sentenza del 10 luglio, ha esentato Luís Filipe Vieira dal pagamento di un debito del valore di 291 milioni di euro tra capitale, interessi e premio di conversione VMOC. La banca può ancora presentare ricorso contro la decisione alla Corte Suprema di Giustizia e, secondo CM, sta valutando se farlo.
L'obiettivo del ricorso presentato dal Novo Banco era quello di far sì che la conversione del VMOC in azioni di Promovalor II e Inland fosse considerata inesistente, dopo che l'ex presidente del Benfica era stato dichiarato innocente in primo grado.
Secondo la sentenza citata da CM, la Corte d'appello di Lisbona ha scritto che "in un contratto in cui l'obbligo di rimborso è realizzato in natura (conversione in azioni) e il pagamento degli interessi e del premio di conversione è concordato con la consegna delle azioni, ci troviamo di fronte a obbligazioni distinte derivanti dalla stessa fonte contrattuale", concludendo quindi che non sono in gioco "obbligazioni cumulative".
Sebbene Novo Banco sostenga che la conversione delle obbligazioni fosse “subordinata al pagamento simultaneo degli interessi e del premio di conversione delle obbligazioni”, la difesa di Luís Filipe Vieira afferma che “le schede tecniche, che fanno parte dei contratti, prevedevano che il pagamento degli interessi e dei premi sarebbe avvenuto alla consegna delle azioni, il che presuppone che la conversione fosse già avvenuta”.
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