OE2026: CCP propone il 15% di IRC per le PMI fino ai primi 100mila euro di utile

La Confederazione portoghese del commercio e dei servizi (CCP) ha proposto oggi al governo di ridurre l'aliquota dell'imposta sul reddito delle società per le piccole e medie imprese (PMI) al 15% fino ai primi 100 mila euro di utile.
La proposta fa parte di un insieme di proposte inviate all'esecutivo nell'ambito del Bilancio dello Stato per il 2026 (OE2026), in particolare in ambito fiscale, consegnate oggi a mano dal presidente del PCC, João Vieira Lopes, durante la riunione di concertazione sociale.
All'incontro hanno partecipato il Ministro del Lavoro e il Ministro delle Finanze, per discutere le linee generali della proposta OE2026, che sarà presentata al Parlamento il 10 ottobre.
Per quanto riguarda l'imposta sul reddito delle società (IRC), la prima fetta degli utili delle PMI ha già un'aliquota diversa rispetto all'aliquota generale dell'imposta sul reddito delle società e il Governo ha proposto al Parlamento che, a partire dal 2026, la tassazione venga ridotta dal 16% al 15%, ma solo fino ai primi 50mila euro dell'importo imponibile.
Il PCC propone ora che questa imposta venga applicata fino ai primi 100.000 euro, raddoppiando la soglia di utile che beneficia di un'aliquota ridotta. Oltre questa soglia, le società sono tassate all'aliquota standard.
La confederazione vuole inoltre che il Governo proponga al Parlamento un emendamento al Codice dell'imposta sul reddito delle società per ridurre ulteriormente le imposte autonome pagate dalle aziende sulle spese sostenute per le automobili.
Il PCC rileva che lo scorso anno, nonostante l'aggiornamento delle fasce, la riduzione delle aliquote è stata "solo dello 0,5% di punti percentuali" e ora propone un'ulteriore riduzione.
Per i veicoli con un prezzo di acquisto inferiore a 37.500 euro, si propone di ridurre l'aliquota dall'8,5% al 7,2%, con una riduzione di 0,8 punti percentuali. Per i veicoli con un prezzo di acquisto compreso tra 37.500 euro e 45.000 euro, si propone di ridurre l'aliquota dal 25% al 22,5%, con una riduzione di 2,5 punti percentuali. Per i veicoli con un prezzo di acquisto pari o superiore a 45.000 euro, si propone di ridurre l'aliquota dal 32% al 28,8%, con una riduzione di 3,2 punti percentuali.
Per quanto riguarda i veicoli leggeri ibridi plug-in per il trasporto di passeggeri, sostiene che dovrebbero scendere, in ciascuna fascia, al 2,25%, al 6,75% e al 13,5%.
D'altro canto, la confederazione guidata da João Vieira Lopes propone anche che, quando le aziende saranno chiamate dall'Autorità fiscale e doganale (AT) a dimostrare la restituzione dell'IVA, la sospensione del rimborso avrà un limite temporale.
Nei casi in cui è richiesta la prova del rimborso e con le norme sulla sospensione del periodo di procedura di controllo (previsto per la successiva verifica dell'adempimento degli obblighi fiscali), il rimborso è sospeso a tempo indeterminato.
“Poiché le procedure di ispezione possono legalmente durare un anno ed essere sospese per altri 12 mesi, il contribuente può trascorrere almeno 24 mesi senza rimborsi e, se è un esportatore, può essere relegato in una situazione di insolvenza e il successivo pagamento di interessi compensativi non inverte la situazione a cui è stato “condannato” per la mancanza di una decisione dell’ispezione”, giustifica il CCP.
Per evitare ciò, la confederazione propone che il Codice IVA preveda un termine massimo di sei mesi entro il quale l'amministrazione finanziaria può valutare la legittimità dell'importo da rimborsare, a decorrere "dalla presentazione della dichiarazione periodica".
Per quanto riguarda il regime di incentivazione della capitalizzazione delle società, il CCP sostiene che il regime ha una formulazione che, apparentemente, contraddice lo scopo che si propone di raggiungere”, e pertanto propone “la sua conversione in una detrazione fiscale senza dipendere dalla “decapitalizzazione” della società o dalla cessione della partecipazione”.
Per quanto riguarda la maggiorazione IMI, il PCC auspica che l'aliquota si applichi solo ai valori immobiliari imponibili di 1,2 milioni di euro, anziché di 600.000 euro, sia per le persone fisiche che per le società. Nel caso di immobili di proprietà di società, le aliquote variano a seconda del valore dell'immobile e, pertanto, la confederazione propone di adeguare le diverse soglie che determinano l'aliquota da applicare alle persone giuridiche.
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