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Analisi di base della scelta pubblica dell'attacco all'Iran

Analisi di base della scelta pubblica dell'attacco all'Iran

La teoria della scelta pubblica e i suoi fondamenti metodologico-individualisti possono essere illustrati con una domanda di grande attualità: il presidente Trump ordinerà un attacco alle risorse militari iraniane?

Naturalmente, non sarà "il popolo americano" a decidere; nessuno ha pranzato con lui o lei. (A questo proposito, si veda il mio articolo " The Impossibility of Populism " per l'Independent Review ). Sebbene Trump eserciti un potere straordinario, sarà influenzato dal suo entourage, ovvero principalmente da cortigiani, tirapiedi e compari intorno a lui, e da alcuni individui nei restanti centri di influenza del suo partito. Terrà conto, anche se solo intuitivamente, delle profonde divisioni sulle questioni belliche all'interno della sua base elettorale, così come delle sue promesse elettorali pacifiste o isolazioniste. Ma la sua scelta dipenderà comunque da come analizzerà o "sentirà" la situazione. Potrà cercare o affermare di proteggere gli "interessi degli Stati Uniti", ma una cosa del genere non esiste, dato che i 320 milioni di adulti americani (contando solo i cittadini americani) hanno preferenze e interessi diversi che non possono essere sommati aritmeticamente. Il signor Trump non saprebbe come pensare in termini di un interesse comune basato su regole, come concettualizzato dall'economia politica costituzionale (una branca della teoria della scelta pubblica). L'"interesse degli Stati Uniti" è ciò che lui definisce, concepisce o immagina come tale.

Come per altri argomenti (i risultati delle elezioni del 2020, TikTok , la grazia presidenziale, gli haitiani che mangiano animali domestici americani , il compromesso del Dipartimento di Giustizia, l'ulteriore militarizzazione della polizia, la decentralizzazione del federalismo americano, l'effetto dei dazi, la crescita del debito pubblico, il benessere e le opportunità della gente comune e così via), la decisione del signor Trump sarà influenzata dai suoi interessi personali, così come li vede lui .

Ciò non implica che un altro uomo forte – magari un santo o un saggio consapevole delle considerazioni di cui sopra – non possa essere guidato da altre motivazioni. Ad esempio, lui (o lei, ovviamente) potrebbe incorporare nelle sue decisioni una sincera preoccupazione per i suoi simili e per il futuro della libertà e di una società libera, ma si tratterebbe comunque della sua concezione di tali preoccupazioni. Detto questo, prudenza e rigore analitico suggeriscono fortemente di presumere che i governanti perseguano tipicamente i propri interessi personali.

Si noti inoltre che le considerazioni di cui sopra valgono indipendentemente dal fatto che si creda o meno che, nel caso in questione, sia giustificato distruggere la capacità dello Stato iraniano di acquisire armi nucleari.

Tutte queste considerazioni confermano quanto sia pericoloso lasciare importanti decisioni statali in gran parte nelle mani di un singolo individuo, anche se si tratta di un genio consacrato dal 49,8% degli elettori americani. La dottrina liberale e libertaria classica, sviluppatasi negli ultimi tre o quattro secoli, difende la necessità di limitare e dividere il potere statale.

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