Il piano di Israele di sfollare definitivamente i palestinesi minaccia i colloqui sulla tregua a Gaza

La proposta israeliana di costringere gran parte della popolazione di Gaza a trasferirsi in una piccola zona nel sud del territorio rischia di far fallire gli ultimi tentativi di raggiungere una tregua tra Israele e Hamas. Nelle ultime settimane, i funzionari israeliani hanno informato giornalisti e colleghi stranieri di un piano ambiguo per costringere centinaia di migliaia di civili palestinesi a trasferirsi in un'area controllata dall'esercito israeliano, nei pressi del confine tra Gaza e l'Egitto. Esperti legali hanno avvertito che il piano violerebbe il diritto internazionale, poiché ai civili verrebbe impedito di tornare alle loro case a nord, una restrizione che costituirebbe una forma di pulizia etnica. Sebbene il governo israeliano non abbia ancora annunciato formalmente né commentato il piano, l'idea di un nuovo accampamento nel sud di Gaza è stata proposta per la prima volta la scorsa settimana da Israel Katz, il ministro della Difesa israeliano. Ne ha discusso durante un briefing con i corrispondenti israeliani specializzati in questioni militari, e il NYT ha esaminato i resoconti del briefing redatti dai partecipanti. Diversi partecipanti hanno anche scritto articoli che hanno attirato l'attenzione sia degli israeliani che dei palestinesi. Un portavoce di Katz ha rifiutato di commentare le notizie, così come ha fatto l'ufficio del primo ministro Netanyahu . Ora, Hamas ha citato la proposta di Katz come uno degli ultimi ostacoli a una nuova tregua. Durante un cessate il fuoco, in cambio del rilascio di circa 25 ostaggi, Hamas vorrebbe che le truppe israeliane si ritirassero da gran parte di Gaza. Il nuovo piano israeliano rende un simile esito molto meno probabile, poiché garantirebbe che le truppe israeliane mantengano il controllo su un'ampia area su cui Hamas cerca di ristabilire il controllo. Husam Badran, un membro di spicco di Hamas, ha descritto l'istituzione dell'accampamento come una "richiesta deliberatamente ostruzionistica" che avrebbe complicato i difficili negoziati. "Sarebbe una città isolata, simile a un ghetto", ha dichiarato Badran lunedì in un messaggio di testo. "Questo è assolutamente inaccettabile e nessun palestinese lo accetterebbe". Le speranze di una tregua imminente sono aumentate la scorsa settimana, dopo che Netanyahu si è recato a Washington per incontrare il presidente Trump, che molti si aspettavano avrebbe portato a un compromesso con Israele. Invece, Netanyahu – che in precedenza aveva rallentato i negoziati per motivi personali e politici – è tornato in Israele senza aver raggiunto una svolta.