I forti venti costringono la flottiglia di aiuti per Gaza a tornare a Barcellona

I forti venti del Mediterraneo hanno costretto una flottiglia diretta a Gaza che trasportava aiuti umanitari e centinaia di attivisti filo-palestinesi, tra cui l'attivista ambientalista Greta Thunberg, a tornare a Barcellona, hanno dichiarato lunedì gli organizzatori.
Circa 20 imbarcazioni hanno lasciato domenica la città spagnola con l'obiettivo di "aprire un corridoio umanitario e porre fine al genocidio in corso contro il popolo palestinese" nel contesto della guerra tra Israele e Hamas, ha affermato la Global Sumud Flotilla, dove sumud è il termine arabo per "resilienza".
Ma "a causa delle condizioni meteorologiche non sicure, abbiamo effettuato una prova in mare e poi siamo tornati in porto per consentire alla tempesta di passare", ha affermato l'organizzazione in una nota, senza specificare quando esattamente le imbarcazioni sono tornate a Barcellona.
"Ciò ha significato ritardare la nostra partenza per evitare di rischiare complicazioni con le imbarcazioni più piccole", ha aggiunto, citando raffiche che hanno superato i 55 chilometri (34 miglia) orarie.
"Abbiamo preso questa decisione per dare priorità alla sicurezza e al benessere di tutti i partecipanti e per salvaguardare il successo della nostra missione."
I media spagnoli hanno riferito che gli organizzatori si incontreranno più tardi lunedì per decidere se riprendere la spedizione.
Tra gli attivisti provenienti da decine di Paesi c'erano Thunberg, gli attori irlandese Liam Cunningham e spagnolo Eduard Fernandez, oltre a legislatori e personaggi pubblici europei, tra cui l'ex sindaco di Barcellona Ada Colau.
Si prevede che la flottiglia arriverà a Gaza a metà settembre, dopo che Israele ha bloccato due tentativi di attivisti di consegnare aiuti via nave al devastato territorio palestinese a giugno e luglio.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia a Gaza, avvertendo che 500.000 persone si troveranno ad affrontare condizioni "catastrofiche".
La guerra è stata innescata da un attacco transfrontaliero senza precedenti contro Israele da parte del gruppo militante palestinese Hamas il 7 ottobre 2023, che ha provocato la morte di 1.219 persone, principalmente civili, secondo un conteggio dell'AFP basato su dati ufficiali.
I militanti palestinesi hanno anche sequestrato 251 ostaggi, 47 dei quali sono ancora detenuti a Gaza, tra cui 25 che l'esercito israeliano afferma siano morti.
Secondo i dati del ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas e considerati affidabili dall'ONU, l'offensiva di rappresaglia di Israele ha ucciso almeno 63.459 palestinesi, per lo più civili.
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