<p>Retroscena Inter, tutti irritati da Conte. E se torna alla Juve…</p>

Le parole del tecnico del Napoli e il futuro di Inzaghi: sì al rinnovo, ma non in bianco
L’offertona dell’Al-Hilal (20 milioni a stagione) è stata declinata, ma questo non vuol dire che Inzaghi firmerà il rinnovo in bianco. Quasi superfluo ribadire che allenatore e famiglia stanno benissimo a Milano e che nulla oggi fa pensare a un divorzio. Però va pure detto che quanto accadrà sabato prossimo all’Allianz Stadium cambierà - e non di poco - la forza contrattuale delle parti in causa nel vertice che, come da tradizione, si terrà a fine stagione. Qualora l’Inter dovesse perdere con il Psg, Inzaghi chiuderebbe l’annata senza aver vinto nulla e la grande cavalcata in Europa verrebbe però bilanciata in negativo da uno scudetto gettato alle ortiche, con dodici punti persi da situazione di vantaggio, compresi i due dilapidati domenica con la Lazio, nella notte che avrebbe potuto riscrivere la storia della volata scudetto alla luce del pari del Napoli a Parma. La conferma di Inzaghi non sarebbe comunque in discussione però risulterebbe difficile pensare a qualcosa di diverso del “solito” prolungamento annuale (Marotta mai in carriera ha iniziato una stagione con un allenatore in scadenza e, senza il rinnovo, il contratto di Inzaghi lo sarebbe).
Gli orizzonti cambierebbero qualora Inzaghi dovesse portare in dote la Champions League, quindici anni dopo l’impresa firmata da José Mourinho al Santiago Bernabéu. Per il fondo Oaktree sarebbe difficile non avallare un rinnovo biennale all’allenatore campione d’Europa ma, soprattutto, Inzaghi sarebbe pienamente autorizzato nel chiedere a chi dirige l’area tecnica importanti garanzie sulla competitività della squadra. Non va dimenticato in tal senso quanto accaduto un’estate fa, quando la richiesta di avere un attaccante dalle caratteristiche diverse rispetto a quelli in rosa è rimasta inevasa e, allo stesso modo, anziché arrivare un centrale esperto è planato sulla Pinetina l’acerbo Palacios. Giusto ringiovanire ma Sucic, Luis Henrique (tra Inter e Olympique Marsiglia ballano due milioni) e lo stesso Bonny (talento che piace assai come attaccante di complemento) appartengono alla categoria “scommesse” e a questi andrebbe aggiunto pure qualche big che possa alzare ulteriormente la qualità della rosa, pronto per buttarsi in una stagione che vedrebbe l’Inter giocarsi pure la Supercoppa europea e l’Intercontinentale.
Tra l’altro, l’anno prossimo per un’Inter campione d’Europa diverrebbe quasi un obbligo riportare lo scudetto a Milano contro una concorrenza che si preannuncia sempre più importante e qualificata. In tal senso pure alla Pinetina sanno benissimo che Conte potrebbe andare alla Juve, mentre il Milan avrà il vantaggio di non giocare nelle Coppe, un bonus determinante a favore del Napoli nel campionato che stasera darà il verdetto scudetto. A proposito: proprio nessuno in società ha gradito le parole rilasciate da Conte ieri in conferenza, ma non è la prima volta (basti pensare alla tempesta mediatica scatenata ad arte dopo lo scontro diretto a San Siro sui “retropensieri” legati all’utilizzo del Var). E, qualora Conte dovesse tornare a Torino, c’è da scommettere che non sarà nemmeno l’ultima.
L’offertona dell’Al-Hilal (20 milioni a stagione) è stata declinata, ma questo non vuol dire che Inzaghi firmerà il rinnovo in bianco. Quasi superfluo ribadire che allenatore e famiglia stanno benissimo a Milano e che nulla oggi fa pensare a un divorzio. Però va pure detto che quanto accadrà sabato prossimo all’Allianz Stadium cambierà - e non di poco - la forza contrattuale delle parti in causa nel vertice che, come da tradizione, si terrà a fine stagione. Qualora l’Inter dovesse perdere con il Psg, Inzaghi chiuderebbe l’annata senza aver vinto nulla e la grande cavalcata in Europa verrebbe però bilanciata in negativo da uno scudetto gettato alle ortiche, con dodici punti persi da situazione di vantaggio, compresi i due dilapidati domenica con la Lazio, nella notte che avrebbe potuto riscrivere la storia della volata scudetto alla luce del pari del Napoli a Parma. La conferma di Inzaghi non sarebbe comunque in discussione però risulterebbe difficile pensare a qualcosa di diverso del “solito” prolungamento annuale (Marotta mai in carriera ha iniziato una stagione con un allenatore in scadenza e, senza il rinnovo, il contratto di Inzaghi lo sarebbe).
Tuttosport