Bufera Affidopoli. Ricci contro Santini, lo sfogo: “Solo fango e falsità, ora basta”

5 ago 2025
Pesaro, 5 agosto 2025 – Nuova bufera sul caso Affidopoli. L’eurodem Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche, si sfoga dopo le parole di Massimiliano Santini – l’uomo che, secondo la Procura di Pesaro tirava i fili del presunto sistema di affidamenti e contributi ed ex collaboratore di Ricci – e dà mandato ai suoi avvocati di tutelarlo: “Su di me fango e falsità”. Nell’interrogatorio dello scorso 30 luglio, davanti ai magistrati l’ex sindaco di Pesaro ed eurodeputato aveva “risposto ad ogni domanda”, ribadendo la propria estraneità ai fatti.

"In riferimento all'articolo del giornale 'La Verità' su Massimiliano Santini di oggi 5 agosto, mi è dispiaciuto leggere che Santini stesso dice di assumere psicofarmaci, di essere annebbiato, di non avere ricordi chiari e di sentirsi già in galera – recita la nota di Ricci -. L'articolo è pieno di fango e falsità, per questo ho dato mandato ai miei avvocati di tutelare in tutte le sedi l'onorabilità della mia persona. Adesso basta".
"Sulla vicenda, che mi vede del tutto estraneo, ho già parlato a lungo ai magistrati nei giorni scorsi dando anche un contributo ulteriore alle indagini - aggiunge Ricci- Si lasci lavorare in tranquillità la magistratura. Io mi occupo dei problemi dei marchigiani e non ho tempo, né voglia, di farmi distrarre da chiacchiere di infimo ordine".
Sul caso era intervenuto anche il capogruppo dei deputati di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami: “Se, come ormai dicono tutti, l'appoggio del M5S a Matteo Ricci è la foglia con cui coprire la contropartita della candidatura di Roberto Fico in Campania, si può dire che dopo le dichiarazioni di Massimiliano Santini la foglia di Fico è caduta. Infatti, come riportato oggi in un'intervista all'ex collaboratore di Ricci a La Verità il sindaco di Pesaro sapeva ogni cosa del sistema di affari e di soldi che giravano attorno agli affidamenti dei lavori e degli appalti a Pesaro. Santini smentisce così la ricostruzione fatta dallo stesso Ricci: conosceva perfettamente quale fosse il sistema degli affidamenti dei lavori con cui si operava a Pesaro e lo conosceva perché lo aveva sollecitato e imposto con forza; sapeva che erano procedure non usuali; conosceva direttamente i soggetti coinvolti nel sistema; aveva coi questi soggetti rapporti extra istituzionali e conviviali; ha beneficiato del frutto dei proventi su cui si concentra l'attenzione dei magistrati. E molto altro ancora. Una intervista con cui Santini smonta pezzo per pezzo la ricostruzione autoassolutoria che Ricci aveva propinato in giro, anche davanti ai giudici. Saranno i magistrati a decidere se quanto fatto da Ricci ha rilievo penale o meno. A noi interessa il dato politico: è questa la morale del Pd e del M5S? Che farà ora l'Avvocato del Pd Giuseppe Conte? Chiuderà gli occhi e le orecchie o per provare a salvare la faccia davanti ai suoi sempre meno elettori chiederà conto a Ricci di queste bugie?".
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