Haddad afferma che Eduardo agisce per conto della famiglia Bolsonaro per cospirare contro il Brasile

Il Ministro delle Finanze Fernando Haddad ha dichiarato giovedì (10) che il deputato federale Eduardo Bolsonaro (PL-SP) sta agendo per conto della sua famiglia per cospirare contro il Brasile negli Stati Uniti. Questo sarebbe il motivo per cui il Presidente Donald Trump ha imposto una tassa del 50% sui prodotti brasiliani esportati nel Paese.
Per il ministro esiste una “forza interna contraria all’interesse nazionale a favore dell’interesse individuale”.
"Questo è stato pubblicamente ammesso da chi negli Stati Uniti, a nome della famiglia Bolsonaro, sta cospirando contro il Brasile e minacciando il Paese, affermando che se non ci sarà un'amnistia, la situazione peggiorerà. Cosa significa? Non conosco precedenti storici per qualcosa di così vergognoso come l'atteggiamento di questa famiglia", ha dichiarato in precedenza al canale Barão Entrevista .
Per lui, l'aumento dei dazi imposto da Trump ha lasciato i settori economici brasiliani "con il fiato sospeso", sperando che il governo trovi una soluzione "a un problema creato da una famiglia". Eduardo Bolsonaro non ha ammesso pubblicamente di aver orchestrato la tassa, ma ha difeso il suo alleato nordamericano .
"Negli ultimi 15 anni, abbiamo avuto un deficit di beni e servizi di oltre 400 miliardi di dollari con gli Stati Uniti. Non c'è alcuna razionalità economica nella misura adottata", ha affermato.
Il sovrapprezzo del 50% sui prodotti brasiliani è stato definito da Haddad come "insostenibile, sia dal punto di vista economico che politico", e il ministro ha affermato di non credere che verrà mantenuto.
Haddad ha sostenuto che, con una tariffa media effettiva del 2,7%, inferiore alla media globale del 5,2%, gli Stati Uniti hanno adottato una posizione protezionistica selettiva nei confronti del Brasile.
"È un tipo di narrazione che non aderisce alla realtà. Se lo facesse, dovremmo negoziare, ma non lo facciamo nemmeno", ha aggiunto.
Haddad ha sottolineato che gli Stati Uniti sono il maggiore investitore straniero nel Paese e che esistono importanti programmi comuni, come la transizione tecnologica ed energetica.
Tra gli argomenti usati da Trump per imporre tasse eccessive sulle importazioni brasiliane c'è quello che rappresenterebbe una persecuzione politica nei confronti di Bolsonaro nel processo che indaga su un presunto tentativo di colpo di Stato dopo le elezioni del 2022. Per lui, il Brasile starebbe promuovendo una "caccia alle streghe" contro l'ex presidente, definendo la situazione "una vergogna" e chiedendo l'archiviazione del procedimento giudiziario contro di lui.
L'americano ha inoltre giustificato l'imposizione dei dazi adducendo perdite economiche e denunciando presunti "ordini segreti e illegali" contro le piattaforme mediatiche negli Stati Uniti che, a suo dire, violano la libertà di espressione.
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