L'ultimo attacco israeliano a Gaza uccide 85 persone

Le autorità siriane hanno accolto con favore la revoca delle restanti sanzioni economiche imposte dall'Unione Europea (UE) al regime dell'ex presidente Bashar al-Assad, una decisione che hanno definito storica.
In una dichiarazione, il Ministero degli Esteri siriano ha accolto con favore l'iniziativa, che considera "l'inizio di un nuovo capitolo nelle relazioni" tra il paese arabo e il blocco europeo.
La diplomazia siriana ha evidenziato l'impegno dell'UE nel processo di "transizione della Siria verso un futuro basato sulla stabilità, sui diritti umani, sulla ripresa economica e sulla cooperazione internazionale".
Il ministero ha inoltre ringraziato Bruxelles per il suo “sostegno al popolo siriano nella sua ricostruzione”, ricordando che il paese arabo “eredita (…) un’infrastruttura devastata [e] un’economia disarticolata”.
La Siria ha inoltre sottolineato che la decisione dell’UE consentirà di “migliorare la cooperazione politica e di sicurezza [e] garantire vantaggi reciproci” per entrambe le parti.
Le autorità del paese arabo hanno attribuito la revoca delle sanzioni da parte dell'UE alla "resistenza dei siriani all'interno e all'esterno del paese".
"Grazie al supporto di intense campagne di sensibilizzazione nelle capitali europee, hanno svolto un ruolo fondamentale nell'aprire la strada a nuove partnership basate sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla cooperazione", ha aggiunto.
"Oggi, ciò di cui la Siria ha bisogno più che mai sono amici, non ostacoli. Cerchiamo veri partner per ricostruire le nostre città, ricollegare la nostra economia al mondo e sanare le ferite del conflitto", ha affermato il Ministero.
Martedì i ministri degli Esteri dell'UE hanno concordato di revocare le restanti sanzioni alla Siria imposte sotto il regime di Bashar al-Assad, detronizzato a dicembre da una coalizione di ispirazione islamista.
La sospensione non incide tuttavia sulle misure rivolte ai responsabili della repressione durante il regime di Al-Assad, fuggiti in Russia, e delle violazioni dei diritti umani tuttora in vigore.
L'accordo sulla revoca delle sanzioni economiche completa una decisione iniziale del blocco europeo dei 27, che aveva già revocato le restrizioni nei settori dell'energia e dei trasporti a gennaio, come prima risposta alla caduta del regime.
Nonostante la promessa di una Siria inclusiva fatta dall'ex leader dei ribelli e attuale presidente di transizione Ahmad al-Sharaa, negli ultimi mesi il paese è stato teatro di sanguinosi scontri tra le nuove forze di sicurezza, per lo più sunnite, e le minoranze religiose alawite, a cui appartiene Al-Assad, e i drusi, che godono del sostegno di Israele.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha lanciato l'allarme martedì al Senato (camera alta del Congresso) a Washington, avvertendo che la Siria potrebbe trovarsi a poche settimane da una "guerra civile su vasta scala", che significherebbe la disintegrazione del Paese, pochi giorni dopo l'incontro con i leader del regime di transizione.
observador