Fachin non è d'accordo con la maggioranza e vota contro la responsabilizzazione automatica dei social network

Mercoledì 25, il giudice Edson Fachin della Corte Suprema Federale ha accolto la posizione di André Mendonça nei ricorsi straordinari 1037396 e 1057258, che riguardano la legittimità costituzionale dell'articolo 19 dell'Internet Civil Rights Framework. Questa disposizione regola la responsabilità dei social network per i contenuti illeciti pubblicati dagli utenti.
Fachin ha annunciato che leggerà un'unica votazione su entrambi i casi. Ha definito l'argomento come "una delle questioni più complesse e delicate" che la Corte Suprema abbia affrontato negli ultimi anni.
"In uno stato di diritto democratico, i rimedi ai mali della democrazia devono essere trovati all'interno della cassetta degli attrezzi della democrazia stessa. Pertanto, dobbiamo essere cauti nell'affrontare la concentrazione del potere sulle piattaforme, che merita anche attenzione legale [...]. Ecco perché non sono d'accordo con il rimedio che viene utilizzato. Credo che ci sia bisogno di una regolamentazione strutturale e sistemica e, preferibilmente, non attraverso la magistratura", ha affermato Fachin.
Per il ministro, l'articolo 19 della Legge quadro sulla libertà di espressione è costituzionale, poiché tutela la libertà di espressione richiedendo che la rimozione dei contenuti avvenga solo a seguito di una decisione del tribunale.
"L'articolo 19 è costituzionale, perché la necessità di un ordine del tribunale per rimuovere contenuti generati da terzi mi sembra l'unica via costituzionalmente adeguata per conciliare la libertà di espressione con il regime di responsabilità conseguente", ha affermato.
Il ministro ha anche messo in guardia dai limiti dell'azione giudiziaria di fronte ai rapidi cambiamenti tecnologici. Fachin ha sostenuto che la tecnologia è "in continua evoluzione" e che la sentenza della Corte Suprema sulla moderazione dei contenuti non sarà sufficiente a risolvere i problemi generati dalla concentrazione del potere nelle mani delle piattaforme. "Corriamo il rischio di non essere in grado di adattare il rimedio a causa della mancanza di una diagnosi completa", ha spiegato.
Con il sostegno di Fachin, il voto finora è di 7 a 2 a favore della responsabilità civile delle piattaforme digitali per i contenuti pubblicati dagli utenti. Ciononostante, i ministri devono raggiungere un'intesa comune, poiché sussistono divergenze di opinione sui criteri e sui limiti di tale responsabilità.
Oggi, l'articolo 19 del Quadro brasiliano sui diritti civili per Internet stabilisce che le piattaforme possono essere ritenute responsabili solo se non rimuovono contenuti illegali a seguito di un ordine del tribunale. La sentenza, che ha ampie ripercussioni, potrebbe cambiare questa interpretazione per l'intera magistratura brasiliana.
CartaCapital